Cesare Beccaria

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Società ? Per metter Ja propria vita Im­ in
maggior sicurezza. Ottimamente.
maginiamoci adesso, che uno di questi
Socii ne ammazzi un altro . Questa è
una contraddizione del cuore umano ,
crede
reo di mille morti un omicida ,
ma P omicida
non si crede mai degno
di morte. Il supposto omicida sarà dun­
que condannato a morire, affinchè i So­
di conseguiscano il fine per cui si sono
uniti in Società .
JMa chi sarà quello
esecutore chè che farei vorrà torto della fare Giustizia da all* Sbirro, umanità, ? Nessuno, e da se ministro dicessi per­ ,
possa trovarsi,
chi voglia fare sponta­
neamente da carnefice, o che quando si
unì in Società , abbia dato alla medesi­
ma il diritto di poterlo obbligare ad un’
azione così infame, e così ributtante,
ed odiata .
Ogni uomo è fallibile ; dunque l’omi­
cida potrà sospettare dell’ ingiustizia nei
suoi. Giudici, e senza dubbio sospetterà
nel caso , c dirà non aver mai avuto
intenzione di sagrificare la propria vi­
ta, o la propria libertà , in mano di
Giudici scorge qui fallibili una difficoltà , c parziali. insuperabile Chi non aHa i-
formazione d’una Società d’uomini, io
non Io stimo ragionevole. 'Questo è il
giudicio del N. A. Nulla. Quale spe­
cie di Governo sceglieranno i supposti
asso*

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  • Page N°:16
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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