Cesare Beccaria

beneficenza ad un piccol numero di per­
sone senza spontanea scelta, questa a
stenderla ad ogni classe di uomini ; quel­
la comanda un continuo sacrificio di só
stesso a un idolo vano , che si chiama
bene di fam iglia, che spesse volte non
è il bene di alcuno , che la compone?
questa insegna di servire ai proprii van­
taggi , senza offendere le
, o e-«c
cita ad immolarsi alla Patria col premio
del fanatismo , che previene 1 ’ azione .
Tali contrasti fanno, che gli uomini s. r
sdegnino a seguire la virtù , che trova-*
no inviluppata, e confusa , e in quella,
lontananza, che nasce dalla oscurità de­
gli oggetti sì fisici , che morali. Quan­
te volte un uomo, rivolgendosi alle sue
azioni passate , resta attonito di ritro­
varsi maloncsto ! A misura che la so­
cietà si moltiplica , ciascun membro di­
viene più piccola parte del tutto, e il
sentimento Repubblicano si sminuisce
proporzionalmente, se cura non è del­
le Leggi il rinforzarlo. Le società han­
no , come i corpi umani, i loro iim-iì
ti circonscritti, al di là de’ quali cre­
scendo, l’economia ne è necessariamen­
te disturbata . Sembra, che la massa di
uno stato debba essere in ragione in­
versa della sensibilità di chi lo compo­
ne , altrimenti crescendo P una e 1 ’ al­
tra, le buone Leggi troverebbono nel
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  • Page N°:37
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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