Cesare Beccaria

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\y Ancora nel delitto di lesa Maestà
,, il Re era padrone de1beni , ed i fi-
,, gliuoli ne rimanevano privi. Essen-
j, do staro processato Naboth ,
ledixeratRegi y il Re^Achab s’ im- -
,,
,, ìy visacóy posscssò che della, Mifibozcth sua eredità era . intruso David nel- av-
„ la ribellione , diede tutti i suoi beni
,, a Siba, che nc fu il delatore : tua sunt
qUfuxruen t JVLiphibozetb .
y y omnia
Si tratta di sapere chi succederà ne’
beni della Damigella di Canillac , beni
altra volta confiscati sopra il di lei Pa­
dre, e concessi dal Re ad una Guardia
del Tesoro Reale , e successivamente da­
ti dalla Guardia del Tesoro Reale alla
testatrice. In questa causa di una figlia
di Auvergne un Avvocato generale si
prevale del fatto di Achab Re di una
parte della Palestina , che confiscò- la vi­
gna di Naboth, dopo avere assassinato
il proprietario colla spada della giusti­
zia ; azione abbominevole eh’ è passata
in proverbio per ispirare agli uomini P
orrore della usurpazione . Certamente la
vigna di Naboth non aveva^ alcun rap­
porto colla eredità della Damigella di Ca­
nillac. II Parricidio, e la confiscazione
de'beni di-Mifibozeth nipote del Re Saul,
t figlio di Gionata amico, e protettore
di David non hanno un’ affinità maggiore
£oi Testamento di questa Damigella. F N _

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  • Page N°:136
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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