LA SCIENZA DELLA LEGISLAZIONE - I
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Noi abbiam detto che, sebbene il clima non influisca mai sull’uomo
come causa assoluta, ma come causa concorrente, nulla di meno i suoi
influssi debbono necessariamente agire così sul fisico come sul morale
degli uomini. Il legislatore potrebbe dunque trascurarli?
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Si è detto, inoltre, che l’influenza del clima non è sempre l’istessa;
che i suoi influssi si fanno dove più, e dove meno, sentire; che la sua
influenza ne’ climi forti è molto grande, ne’ climi temperati lo è molto
meno. Qual diversità dunque deve produrre nel sistema legislativo
questa diversa forza del clima? Esaminiamolo.
Riguardo a’ climi, la massima generale, che gli estremi si toccano, si
avvera. Ne’ climi estremamente caldi e ne’ climi estremamente freddi lo
sviluppo delle facoltà morali dell’uomo vie|ne egualmente impedito dal
clima. Il calore naturale dell’uomo, come si è osservato, j essendo
sempre in ragione inversa del calore del clima, viene estremamente
diminuito ne’ climi estremamente caldi, ed estremamente accresciuto
ne’ climi estremamente freddi. Queste due cause fisiche opposte
producono l’istesso effetto morale. Siccome esse alterano ugualmente il
naturale meccanismo dell’uomo, debbono ugualmente impedire lo
sviluppo delle sue facoltà morali, che non possono nell’uomo essere
indipendenti dal suo fisico. Il massimo rilasciamento delle fibre, il
tenuissimo attrito de’ fluidi, la lentezza del moto dell’animale, nei climi
estremamente caldi rendono l’uomo d’una estrema debolezza, d’una
sensibilità tenuissima e, per conseguenza, d’una stupidità grande.
Dell’istessa maniera, ne’ climi estremamente freddi la massima
rigidezza e tensione delle fibre, il massimo attrito de’ fluidi, la strettezza
somma dei vasi sanguigni, un sangue crasso ed infiammabile, debbono
necessariamente produrre il torpore e la stupidezza. Che ne deriva da
questo? Ne | deriva che gli urti delle leggi debbono essere, tanto ne’
climi estremamente caldi, quanto ne’ climi estremamente freddi,
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Nella prima proposizione.
Nella seconda proposizione.
Nell’esame della seconda proposizione.
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Dettagli
- Page N°:155
- Publication:
- Author:Gaetano Filangieri