Cesare Beccaria

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te Il le N. mie A. Note s’ introduce , e le mie subito Riflessioni con dire N Introdu- ote oli*
ad infamia , e detestazione della più ri­ X.ienc del
spettabile porzione di tutto il genere
umano , che g li uomini lasciano per lo più
in abbandono i più importanti
regola—
menti alla giornaliera prudenza , ed alla,
discrezione di quelli , /’ interesse dei qua­
li- è di opporsi alle più previde Leggi .
Si noti qui al primo ingresso T animo
sedizioso , e I* ardita franchezza con cui
l’A. N . tratta da stolido l’ uman gene­
re , quasi che non costasse da tutte le
storie , che in tutti i tempi ed in rutti
i- Secoli è stato grande lo studio delle
Leggi, e fatto sempre dai niù grand' uo­
mini deli* Universo ; talché si porrebbe
compiagnere bensì 1’ umana condizio­
meglio riuscita in for­
ne, se non è
mare, e far eseguire le tante bellissime,
e sa vissime Leggi, che abbiamo ; ma non
mai colpa degli uomini , se non. hanno,
conseguito 1 *intento .
Ma si rifletta di più , che quand’an­
che fosse vero , che le leggi siano lascia­
te alla discrezione di quelli che hanno
più interesse d’ opporsi alle medesime ;
ad ogni modo sembrerà^ a tutti un’im­
prudenza pericolosa scrivere simili cose
pel Pubblico-; massime che si potrebbe
onestamente, e con vantaggio della Na­
zione, rapipresentare segretamente i sup-
A 4
po-
Ltiro.

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  • Page N°:8
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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