Cesare Beccaria

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tici , e si dei punivano nostri come giorni tali si ; chiamano ma che
f li empj
piriti Forti ....
* Stato Se è si vero debba però arguire che là dal felicità maggior d’uno nu­
mero della sua popolazione ,
e ncn da
verun* altra cosa : e s’ è vero parimente,
come adesso tutti pretendono , che il
x-numero degli uomini sia. presentemente
minore di quello, dei tre Secoli indie­
tro; dunque il Secolo corrente sarà man­
co felice dei passati’,. Per me poi è lo
stesso dire un Secolo manco felice d’un
altro, che dire un;Secolo piò dell’al­
tro ripieno di vizj , di delitti, e d’ in­
giustizie,.
Di più ancora : chi sa la Storia dei tre
Secoli passati , e quella di questi ultimi
sessantaquatcranni, si dovrebbe vergo­
gnare di metterli in confronto ; perchè
noi abbiamo udite, più. atrocità, e più
orribili attentati commessi', e più san­
gue sparso dappoiché siamo vivi , di ciò
non sia forse seguito in tutti quei tre
Secoli insieme , So come il corrente Se­
colo ci compensa delle iniquità, e delle
debolezze che P infamano;, ma non bi­
sogna con tutto ciò lasciarsi ingannare
daìl1apparenza; si deve giudicare dei co­
stumi dei nostri antenati, e di quelli dei
viventi dalle mostruose dottrine ^conte­
nute nei Libri degli uni, e degli altri.

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  • Page N°:38
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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