Cesare Beccaria

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suoidei itti , o spontaneamente , o a fof5 '
za di tormenti? . . . .
Quanto a me io
non esiterei un sol momento }ad affer­
mare , che sia più favorevole a’rei , P<i »-
cauto., più sicuro e manco suscettibile
cTingannarsi nelle sue condanne un Giu­
dice Italiano, che premette 1 ’apparato
della Tortura, e vuole prima la con­
fessione de’ rei ; che il Giudice Inglese,
il quale procede alla condanna sulla sola
deposizione dei Testimoni, e colla sem­
plice ricognizione del corpo del delitto ,
cioè con minori formalità, e con più
franca speditezza .
v
Tale è la mia opinioue su di questo
proposito, e . calcolo per zero le.con­
vulsioni della Tortura , che si fanno ve*
nirc ad alcuni pochi sacrileghi scellera­
ti , od anche a qualche innocente , in
confronto dei vantaggi , che arreca il
metodo di condannare Italiano a tutta
la Società , a tutti i rei degni di mor­
te , ed anche a quei stessi che soffrono ,
e che resistono alla Tortura .
Tutto, quello ch’ho detto qui del me­
todo degli Inglesi , sia detto anche con­
tro .1’esempio dei Romani, dei Svezze-
sj, e dei Prussiani, i quali tutti forse pro­
cederebbero comesi fa in Italia , se po^
tessero vedere in tutta la sua estensio­
ne il bene, che un fai metodo cagiona
tra di noi, ed i mali, che ci fa evita-
G
. Torno III,
re;

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  • Page N°:97
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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