Cesare Beccaria

X ioS X
Jìgìone ; tanto più , quanto che si vede
che in tutte le Nazioni, e massime nel­
le più calde, vi si trova mai sempre
certo numero d’ uomini portati natural­
mente al ritiro ed alla contemplazione.
Per fine non v\ha cosa buona , cd uti­
le ai Pubblico , che almeno in parte
non ne siam debitori ai Religiosi . '
Si riceva quanto ho detto sin qui co­
me un semplice saggio d^j quei molto ,
che avrei potuto, dire contro quegli inerti
politici ,
che declamano furiosamente
contro T ozio supposto degli Ecclesia­
stici.*; perchè protesto d’ averlo scritto
più per far cosa grata a costoro, che
per iscrivere 1 *Apologia delle Comu­
nità Religiose.
So che contro il pre:
teso lor ozio si producono gli esempi
di certe agghiacciate Nazioni. Mi ver­
rà forse P opportunità di trattare Io
stesso argomento, ma con altra divisa.
Non è tutt’ oro quel che risplendc .
Frattanto siccome tutto quello che si
suole opporre contro l’ozio politico dei
Religiosi , si contiene nella riportata
divisione di questa spezie di oziosi, fat­
ta dal. nostro A. così io con risponde­
re alle sue calunnie, avrò soddisfatto a
tutti. Ha scritto pertanto, che gli Ec­
clesiastici non contribuiscono alla Società
col loro travaglio ; ed io affermo, che
i Religiosi non solo travagliano coll’

Dettagli

  • Page N°:108
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
Loading...