Cesare Beccaria

„ .xtc ia stupidezza d’un Lctr-
.4S(ol, che scrive in questa maniera y
è qual cosa di più che da insensato ; cd
aggiugnerò che quei saggi del N. A,
che risguardano ia vira virtuosa dei Re­
ligiosi cattolici
isdegnosa compassioney
sono tali , che alle .persone savie dav-
i^ero eccitano qualcosa di più magnani­
mo , che la sdegnosa compassione. In vi­
ta mia non ho mai trovato un uomo one­
sto , che sparlasse dei Religiosi , nè un
uomo che amasse e che sapesse compa­
rire i difetti degli Ecclesiastici, che fos­
se poco onesto , o cattivo .
{ fn ultima il N. A. ha scritto, che
i- Religiosi sono vìttime j cosa che gli
si-potrebbe accordare, perche •in fatti
lo sono y e senza dubbio della specie ia
più generosa , e ia più preziosa . Ma
perch’egli si serve di quel termine in
altro senso , io. debbo rispondergli se­
condo l’intelligenza sua,
; Noi abbiamo osservato in tutti i sen­
timenti ed in tutte le opinioni ,dcl no»-
stro Scrittore , eh’egli ha scritto il suo
Libro , non già in favore del bene del­
lo Stato , ‘ma unicamente per il bene
della Società, e che anzi l’ha sostenuto*
anche con prégiudizio del primo , sino
a pretendere, che abbia maggior diritto
un uomo privato, che tutta la Società’
insieme >.o .quelli, che la rappresenta­
no ,

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  • Page N°:112
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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