Cesare Beccaria

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te, che nel riferire colla più maligna
minutezza , e nel mordere arrabbiata­
mente i menomi difetti di noi Cattoli­
ci . La ributtante atrocità della sua in­
vettiva , e 1 ’averla egli collocata in un
luogo niente a proposito del suo sog­
getto, mi danno ragione di formarne
questo giudizio.
/
§
Ho detto che la sua invettiva non era
a proposito j prima perchè niente ha che
fare la quistione, in cui si cerca Se le
pene già stabilite dalle Leggi siano giu­
ste o no, con un’invettiva così lunga, e
così ricercata contro la crudeltà , che
possono avere usata i Tribunali di molti
secoli fa ; poi perché quell’invettiva è
tutta scagliata contro un solo Tribunale
del mondo, ed appunto contro quello ,
che per sé mai ha commesse crudeltà di
sorta alcuna.
Che poi VA. non abbia avuta trop­
pa inclinazione ai profondi studj di Sto­
ria , o che almeno scriva come se mai
si fosse applicato a simili studi nei buo­
ni libri, me lo dimostrano tutte 1’es­
pressioni che si leggono in quell’ invet­
tiva , perchè gli uomini che si suppone
siano stari condannati a morire barbara­
mente dai Tribunali Ecclesiastici, o so­
no quelli che furono condannati come
Eretici, o quelli che sono restati morti
nelle guerre di Religione. Supponghia-
mo

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  • Page N°:124
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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