Cesare Beccaria

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za, perchè bisognerebbe discender acf
esaminar troppi csemp;, c perchè si ve­
de eh* egli confonde il- minor rigore,
con cui sr devono punire i delieti fre­
quenti , colla probabilità dell’ innocen­
za , o delia reità di questa sorte di de­
litti ; onde o dice una cosa inutile, o
avanza una cosa falsa . Ma non posso
però a meno di non avere pietà di lui
che deride le quasi prove , e le semi­
prove , e che non sa capire come possa­
no trovarsi dei semi-rei, e de’semi-inno­
centi , e che non abbia riflettuto , che
i Criminaiisti si servono di quei termi­
ni per esprimere le prove di reità, o
d’innocenza , soltanto relativamente al­
le notizie che può avere il Giudice del­
la . reità o dell* innocenza d’un reo, e
non già rispetto al reo od all' innocen­
te . Questa si è una disattenzione tauro
meno perdonabile nel N. A. quanto eh’
egli stesso insegna, che la difficoltà del­
la prova debba tener luogo della proba­
bilità dell*innocenza .
IL fine per cui 1 ’ A. ha premessa la
detta massima è stato, come apparisce,
per dar del colore a quello che volea
scrivere per raddolcir I’ orrore dell’ a-
dulterio, ed effettivamente dice delle
gravissime cose in commiserazione di que­
sto delitto ; ma vi frammette delle pro­
teste tanto scaltre, che non si sa cosa
dir-

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  • Page N°:200
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  • Author:Cesare Beccaria
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