Cesare Beccaria

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come Filosofo, e come Politico . Sareb­
be forse riuscito meglio se avesse scritto
dei Premi, e degli Onori. Ma egli che
si vede che ambisce di voler essere cre­
duto il Rousseau degli Italiani, ha, . du­
rato moltissima fatica, come colui, per
non dirci altro di nuovo, che delle gran­
di impertinenze, nè altro di buono,
che delle scandalose ed empie lepidezze,
e verificare così sempre più 1 ’ osserva­
zione di quel savio vivente Letterato ,
cioè, che gli Spiriti Forti, i più rinoma­
ti , ed i più ammirati dal nostro Seco­
lo , per nostra gran confusione, sono
quelli, che non hanno saputo scoprire,
e scrivere niente di utile, e di vantag­
gioso pel genere umano ; bensì molte
cose, che ad altro non hanno servito,
e non servono, che a turbare e guastare
lt Società. Io non posso per tanto non
detestare quell’ uomo indegno e sfaccia­
to, che ha voluto stampare in Livorno
con iniquo contrabbando il Libretto del
N. A. Ma non me ne maraviglio pun­
to , perchè tale Editore in quella Città
vi fa la figura di Buffone e di Simiotto
dei Letterati di Toscana, come la fa
nello Stato Veneto certo non Venezia­
no, vile, ignorante, ed impertinente
facitore di periodici Fogli Letterari .
' Ma ci possiam consolare, che la fanja
ed il credito degli Scrittori simili al No­
stro,

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  • Page N°:250
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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