Cesare Beccaria

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tiY , e dcl Pubblico bene, ma per avere
una maschera imponente, con cui poter
più franco, c con migliore effetto scari­
car la sua bile, ed il suo furore contro
tutto ciò che si trova di più rispettabi­
le tra di noi.
Per ciò poi che risguarda lo stile di
questo Libro, è netto, nobile, e proprio
del suo argomento : *se non che si cono­
sce, che affetta quello di certi troppo ce­
lebrati Scrittori dei nostri dì, per imi­
tare i quali si è mostrato, troppo libero
censore , e troppo amante delle, figure
de’ Vecchi . Nelle sue antitesi.è ugua­
le, e niente pedante;, ma solo qualche
poco violento. Ha voluto imitare i
moderni con far uso di certi termini ,
e di certi modi geometrici, ma l’ha fatto
infelicemente, perchè se n’é servirò fuor
di luogo, e troppo spesso ; quindi ha
reso il suo dire in molti luoghi troppo
astratto , c però poco ovvio , e molt’
oscuro. Scrive per altro coll* ultima
esattezza , e si è servito della Lingua
Italiana la più ricevuta, benché non ab­
bia potuto trattenersi di far uso di mol­
ti francesismi, ma di quelli che sono co­
muni e quasi inevitabili a moltissimi
Scrittori Italiani, quanto appunto certe
monete straniere . Ma quanto è com­
mendabile considerato dalla parte- delle
belle Lettere, altrettanto è da biasimarsi
CO'

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  • Page N°:249
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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