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sia utile o dannoso alla N azione il la
sciare una perpetua libertà di assentarsi
a ciascun membro di essa.
Ógni legge, che non sia arm ata, o
che la natura delle circostanze renda in
sussistente , non deve promulgarsi ; e
come su gli animi
regna 1’ o p in io n e,
che ubbidisce alle lente ed indirette im
pressioni del L egislatore, che resiste al
le dirette e violenti ; così le comunica leggi inu
tili disprezzate dagli uomini
no il loro avvilim ento alle leggi anche
piti salutari , che sono risguardate più
com e un ostacolo da superarsi , che il
deposito del pubblico bene.
timenti Anzi se sono , come limitati, fu detto, quanta i nostri venera sen
zione gli uomini avranno per oggetti
estranei alle leggi, tanto meno ne re
sterà alle leggi medesime. Da questo
principio pubblica felicità il saggio può trarre,alcune dispensatore della utiìi
conseguenze * che esponendole mi allon
tanerebbero troppo dal mio soggetto ,
che è di provare l’inutilità di fare deL
lo Stato-una prigione. Una tal legge
è inutile , perchè a meno che scogli in
accessibili > ornare innavigabile, non
dividano un paese da tutti gli altri, co
me chiudere tutt’ i punti della circon
ferenza di esso , e come custodire i cu-
stodi ì Chi tutto trasporta non può da ,
H
Dettagli
- Page N°:19
- Publication:
- Author:Cesare Beccaria