Cesare Beccaria

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ta'no- più vivamente 1 ’ immaginazione ,
ed ingrandiscono P oggetto, perchè ci­
leno sono quasi altrettanti ripari , che
impediscono la vagabonda e volubile im­
maginazione costringendola di a sortire scorrere dall’ tutt’ oggetto i rappor­ \ e
ti , più strettamente si attacca alla par­
te piacevole , a cui più naturalmente 1 *
animo nostro si avventa , che rion alla
dolorosa e funesta, da cui fugge e si al­
lontana ...
L’Attica Venere, così severamente pu­
nita dalle leggi, e così facilmente sotto­
posta, ai tormenti, vincitori dell'innocen­
bisogni za, ha dell’ meno uomo il suo isolato fondamento e libero , su che i
sulle passioni deir uomo sociabile e schia­
to vo. dalla Essa sazietà prende dei la piaceri, sua forza quanto non tan­ da
quella educazione, che comincia per ren­
dere gli uomini inutili a sè stessi per
fargli utili ad altri, in quelle case, do­
ve si condensa l’ardente giov.entù, dove
^ essendovi un argine insormontabile, ad
ogni altro commercio, tutto il vigore
della natura, che si sviluppa, si consu­
ma inutilmente per Pumanità, anzi ne
anticipa la vecchiaia.
L5infanticidio è parimente P effetto
di una inevitabile contraddizione, jQ
cui èposta una persona, che per debo­
lezza o per violenza abbia ceduto. Chi
tro-
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  • Page N°:26
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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