Cesare Beccaria

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ie i non pubblici, la v’è rigorosa uomo chiari forza illuminato, ed delle utili patti leggi, che della non perchè ami co­
somma mune d?inutile sicurezza di libertà tutte le , da libertà paragonando lui sacrificata sacrificate il poco alla da-
.gli altri uomini, che senza le leggi po-
.Chiunque reano divenire ha un’ cospiranti anima sensibile contro di , get­ lui.
tando uno sguardo su di un Codice di
leggi ben fatte, e trovando di non aver
perduto , che la funesta libertà di far
male altrui , sarà costretto a benedire
il Trono, e chi Io occupa.
Non è vero , che le scienze sian sem­
pre dannose all’ umanità ; e quando lo
furono era un male inevitabile agli uor
mini .
La moltiplicazione dell’ uman
genere sulla faccia della terra introdus­
se la guerra, le arti più rozze , le prir
me leggi > che erano patti momentanei,
che nascevano colla necessità, e con es­
sa perivano . Questa fu la prima filo­
sofia degli uomini , i cui pochi elemen­
ti erano giusti, 'perchè la loro indolen­
za e poca salacità li preservava dall’ er­
rore . Ma- i bisogni si moltiplicavano
sempre più col moltiplicarsi degli uomi­
ni. Erano dunque necessarie impressio­
ni più forti e più durevoli , che li di-
stogliessero dai replicati ritorni nel pri­
mo stato d’insociabilità y che si rendeva
sem-

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  • Page N°:45
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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