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sempre pivi funesto. Fecero dunque-un
gran bene all’ umanità quei primi erro
ri , che popolarono fa terra di false di
vinità ( dico gran bene politico ) e che
crearono un Universo invisibile regola
tore del nostro. Furono benefattori de
gli uomini quelli , che osarono sorpren
derli, e strascinarono agli altari la do
cile ignoranza. Presentando loro ogget
ti posti di là dai sensi, che lor fuggi-
van giungerli davanti , non a misura, mai disprezzati, che credean perché rag
non mai ben conosciuti , riunirono e
condensarono le divise passioni in un
solo oggetto, che fortemente gli occu-
pava. Queste furono le prime vicende
di tutte le Nazioni , che si formarono
da’popoli selvaggi; questa fu P epoca
della formazione delle grandi società , e
rale ne fu il vincolo necessario e forse
«unico. Non parlo di quel Popolo elet
to da Dio, a cui r-miracoli più„straor-
dinarii , e le grazie più segnalate tenne
ro luogo della umana politica . Ma co
me è proprietà dell’errore il sottodivider
si all* infinito , cosi le scienze , che ne
nacquero,^ fecero degli uomini una fa
natica moltitudine di cicchi , che in un
chiuso labirinto si urtano, e si scompi
gliano dj modo , che alcune anime sen
sibili e filosofiche regrettarono per sino
l1antico staro selvaggio. Eccola prima
cpo-
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Dettagli
- Page N°:46
- Publication:
- Author:Cesare Beccaria