Cesare Beccaria

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Leggi , che si debbono osservare alla let­
benza tera , , non che lascia di esaminare al Giudice le azioni altra de’ incom­ Cit­
tadini , e giudicarle conformi, o diffor­
mi alla Legge scritta . Quando la nor­
ma del giusto o dell’ ingiusto , che deve
è diriger rante, un affare come le azioni di del conrroversia,. Cittadlno^fifósofoa sì del^ Cittadinp_iguo- ma di fatto; non
allora i sudditi non sono soggetti alle
piccole tirannie di molti tanto piu cru*
.deli ,, quanto è minore la distanza fra
' chi soffre e chi fa soffrire y pili fatali,
che Quelle di un solo > perché il dispotis­
mo di molti non è corrigibile che dai
.dispotismo di un solo;, e la crudeltà di
un dispotico è proporzionata non alla
forza, ma agli «ostacoli.. Così acquistano
i Cittadini quella sicurezza di loro stes­
si y che è la giusra , perchè è .lo scopo,
per cui gli uomini stanno in società y che
è Tutile, perchè li mette nel caso di c-
sattamente .calcolare gl’inconvenienti di
un misfatto . figli è vero altresì che ac­
quisteranno uno spirito d’ indipendenza *
ma «non già scuotitore delle Lsggi , e ri­
calcitrante a’ supremi Magistrati; bensì
a quelli, che hanno osato chiamare col
sacro nome di .virtù .la debolezza di ce­
dere alle loro interessate «e capricciose
opinioni. Questi principii spiac.eranno a
^coloro, * che si sono fatti un diritto di
tras-
i
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  • Page N°:56
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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