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Perchè alia legge, con cui resta dichia
rato infame il duellista , non si ags»u-
Sné un pubblico segno di disonore ? Io
ardirei che hanno di scommettere, la manìa di che riporre se coloro la loro ,
ragione sulla punta della spada , fossero
obbligati a passeggiare pei' Ja Città a
man sinistra del carnefice, e ricevere
da lui uno schiaffo sopra un alto cata
falco eretto sulla pubblica piazza-; io ,
dissi , ardirei di scommettere , che co
storo così solennemente infamati cesse
dalla rebbero imbecille di essere moltitudine risguardati , il come cui voto eroi ,
comechè di moltitudine imbecille , pre
pondererà sempre alla severità dei Giu
dici , c alla forza del gastigo . Ma fìn
pinione ta n coche sia si in lascierà contraddizione , che- la pubblica colle leg o~
gi , fintantoché il popolo penserà in un
modo, e i Magistrati in un altro ; le
leggi > per quanto eccellenti esser pos
sono , non otterranno giammai il fine ,
che si propongono : la severità troverà
sempre trasgressori da punire ; ma la
legge non avrà renduto migliore neppu
re un cittadino .
Io qui finisco, Sign. Generale, que
sta lunga mia lettera sopra una mate
ria , a ragionar della quale vpi stesso
mi avete condotto colle vostre dimande .
Ho cercata la verità di buona fede c
mi
R
Dettagli
- Page N°:175
- Publication:
- Author:Cesare Beccaria