Cesare Beccaria

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Perchè alia legge, con cui resta dichia­
rato infame il duellista , non si ags»u-
Sné un pubblico segno di disonore ? Io
ardirei che hanno di scommettere, la manìa di che riporre se coloro la loro ,
ragione sulla punta della spada , fossero
obbligati a passeggiare pei' Ja Città a
man sinistra del carnefice, e ricevere
da lui uno schiaffo sopra un alto cata­
falco eretto sulla pubblica piazza-; io ,
dissi , ardirei di scommettere , che co­
storo così solennemente infamati cesse­
dalla rebbero imbecille di essere moltitudine risguardati , il come cui voto eroi ,
comechè di moltitudine imbecille , pre­
pondererà sempre alla severità dei Giu­
dici , c alla forza del gastigo . Ma fìn­
pinione ta n coche sia si in lascierà contraddizione , che- la pubblica colle leg­ o~
gi , fintantoché il popolo penserà in un
modo, e i Magistrati in un altro ; le
leggi > per quanto eccellenti esser pos­
sono , non otterranno giammai il fine ,
che si propongono : la severità troverà
sempre trasgressori da punire ; ma la
legge non avrà renduto migliore neppu­
re un cittadino .
Io qui finisco, Sign. Generale, que­
sta lunga mia lettera sopra una mate­
ria , a ragionar della quale vpi stesso
mi avete condotto colle vostre dimande .
Ho cercata la verità di buona fede c
mi
R

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  • Page N°:175
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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