Cesare Beccaria

prio desiderio per P esecuzione di un ta­
le progetto; ma più degli altri si.distin­
se in ciò il, Sig. Marchese B , e si esibì
in appresso a comporre un trattato , che
valesse a moderare il rigore, a pesare 1 *
importanza della vita dell’uomo, ed a
suggerire il giusto equilibrio della Pena
colla qualità del Delitto . Ebbe l’appro­
vazione e l’applauso di tutti, e tutta 1 *
assemblea se gli offerse di prestare, se
vi abbisognassero , le proprie sollecitu­
dini alia compilazione dell’ Opera.
Questa fu terminata, fu giudicata con
pieno metodo , e con ordine, e da tutto
Milano perciò celebrata. Il P. F. la
spedisce ai Sig. Alembert a Parigi, che
risponde averla scorsa rapidamente, ma
che contuttociò la ritrovava di sommo
merito . Passò poi di mano in mano a
tanti altri Filosofi , e tutti si facevano
un dovere di lodarla, come una produ­
zione d’ un genio benefico e sublime , e
come un raro modello dell’ azione, e
della ragione, ispirata dall’umanità all’
eloquenza.
Vi fu poi chi propose tradurla dall’
Italiano, e fu convenuto dagli altri,
che non avrebbe in verun conto pre­
giudicato all’originale. Comparve anco
alla luce la traduzione, e il nome dell’
illustre Autore fu festeggiato da tutta la
Francia, Fino ne’ suoi sogni filosofici
Mer-
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  • Page N°:185
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  • Author:Cesare Beccaria
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