Cesare Beccaria

de* complici, ' o x per 35 non x so quale meta­
fisica ed incomprensibilc purgazione d*
infamia , o finalmente per altri delitti ,
di cui potrebbe esser reo, ma dei quali
non è accusato .
Un uomo non può chiamarsi R.co pri­
ma della sentenza del Giudice, nè la
Società può togliergli la pubblica pro­
tezione se non quando sia deciso, eh]
egli abbia violati i patti , coi quali gli •
fu accordata . Quale è dunque quel di­
dia ritto la , potestà se non ad quello un Giudice della forza, di dare che li­
bita na pena se sia ad reo un , Cittadino, o innocente -.mentre ? Non si du­ è
nuovo questo dilemma : o il delitto è
certo, oincerto; se certo, non gli con­
viene altra pena , che la stabilirà dalle
chè Leggi, inutile ed inutili è la confessione sono i tormenti, dei Reo per­ ;
se c incerto, non devesi tormentare un
innocente , perchè tale c secondo le Leg­
gi un uomo, i cui delitti non sono pro­
vati .
Qual è il fine politico, delle Pene ?
Il terrore degli cirri uomini . M i qual
giudizio dovremo nui dare delle .segrete
c privare carnificine, che la tirannia
deli’ uso esercita su i rei, e su gl’inno­
centi ? Egli è importante che ogni de­
litto palese non sia impunito; ma è i-
nutile, che-si accerti chi abbia jcommo
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so

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  • Page N°:197
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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