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§;. XV.
Dolcezza delle Pene .
D alla semplice considerazione delle
verità fin qui esposte, egli è evidente,
che il fine delle pene non è di tormen
gi tare egli di disfare di in ed agire un affliggere un corpo per delitto passione, politico, un già essere commesso. c che, sensibile, il tranquillo ben lun Può nè
moderatore delle passioni particolari ,
può egli albergare questa inutile crudel
tà, stromento del furore e del fanatis
mo, o dei deboli Tiranni? Le strida di
un infelice richiamano forse dal tempo,,
che non ritorna , le azioni già consuma
te? Il fine dunque non è altro, che d”
impedire il reo da} far nuovi danni ai
suoi Cittadini, e di rimuovere gli altri
dal farne uguali . Quelle pene dunque,
e quel metodo d’ infliggerle deve esser
prescelto , che, serbata la proporzione,
farà una impressione più efficace e più
durevole su gli animi degli uomini, e
la meno tormentosa sul corpo del.reo.
Chi nel legger le storie non si racca
priccia d’ orrore pe’ barbari ed inutili
tormenti, che da uomini, che si chiama
vano savii, furono con freddo animo in
ventati ed eseguiti? Chi può non sentir*
si
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Dettagli
- Page N°:217
- Publication:
- Author:Cesare Beccaria