Cesare Beccaria

si fremere tutta la parte la più sensibile ,
nel vedere migliaia d’infelici, che la mi­
seria, o voluta, o tollerata dalle Leggi,
che hanno sempre favorito i pochi , ed
oltraggiato i molti, trasse ad un dispe­
rato ritorno nel primo stato di natura,
. o cati accusati dalla di timida delitti ignoranza impossibili, , o e rei fabbri- non
d’ altro, che di esser fedeli ai proprii
principii, da uomini dotati dei medesimi
sensi, e per conseguenza delle medesime
passioni, con meditate formalità, e con
lente torture lacerati , giocondo spetta­
colo di una fanatica moltitudine ?
Perchè una pena ottenga ii suo effetto,
basta che il male della pena ecceda il be­
ne , che nasce dal delitto, e in questo
eccesso di male dev’ essere calcolata 1 ’
infallibilità delia pena, e la perdita del
bene, che il delitto produrrebbe : tutto
il di più è dunque superfluo , e perciò
tirannico. Gli uomini si regolano per
la ripetuta azione dei mali , che cono­
scono, e non su quelli, che ignorano.
Si facciano due Nazioni , ih uria delle
quali, nella scala delle pene proporzio­
nata alia scala dei delitti, la pena mag­
giore sia la schiavitù perpetua , e nell’al­
tra la ruota : io dico, che la prima avrà
tanto tintóre delia suà maggior pena,
quanto la seconda ; è se vi è una ragio­
ne di trasportar nella prima le pene mag*
gio-
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  • Page N°:218
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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