Cesare Beccaria

c cietà ia di legge. quella, ispira. Bisogna tlla quasi dunque, non fraternità, è in che arbitrio che F Infamia ia del­ so­
deila legge sia la stessa , che quella, che
nasce da’ rapporti delle cose, la.stessa
che la morale universale, o la partico­
lare dipendente dai sistemi particolari ,
legislatori delle volgari opinioni , e di
quella tal Nazione, che ispirano. Se F
perde una è la differente pubblica dall’ venerazione, altra , o o la le legge idee
resistono della ad onta morale delle agli declamazioni, c esempii della probità . Chi che dichiara svaniscono mai non in­
fami azioni per sè indifferenti, sminui­
sce l’ infamia delle azioni, che sono ve­
ramente tali .
Le pene corporali e dolorose non de­
vono darsi a quei delitti, che fondati
sull’ orgoglio, traggono dal dolore istes-
so gloria ed alimento, ai quali conven­
gono il ridicolo e l’ infamia*, pene, che
frenano 1 ’ orgoglio dei fanatici coll’orgo­
glio degli spettatori, e dalla tenacità del­
ie quali appena con lenti ed ostinati
sforzi la verità stessasi libera. Così for­
ze opponendo a forze, ed opinioni ad *
opinioni, il saggio Legislatore rompa F
ammira'zione e la sorpresa nel Popolo
cagionata da un falso principio, i ben
dedotti conseguenti del quale sogliono
yeiarne al volgo V originaria assurdità,
Le
X 7V )('

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  • Page N°:238
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  • Author:Cesare Beccaria
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