Cesare Beccaria

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•sl1finutili e fieri tormenti dell’incertez­
za, che crescono col vigore delia imma­
ginazione, e col sentimento della pro­
pria debolezza; più giusta, perchè la
privazione della libertà essendo una pe­
na, essa non può precedere la senten­
za, se non quanto la necessità lo chie­
dicato de stodia . La di reo, carcere un Cittadino, c questa è dunque custodia finché la semplice sia essendo giu­ cu­
essenzialmente penosa , deve durare il
minor tempo possibile, e dev’ esser me­
no dura che si possa . Il minor tempo
dev’ esser misurato e dalla necessaria du-
r&zione di chi prima del Processo ha un diritto , e dalla di esser anzianità giu­
dicato . La strettezza della carcere non
può essere , che la necessaria, o per im­
pedire la fuga, o per non occultare le
prove dei delitti. Il Processo medesimo
dev’ esser finito nel più breve tempo
possibile. Qual più crudele contrasto ,
che l’ indolenza di un Giudice e le an­
gosce di un reoi
I comodi e i piaceri
di un insensibile Magistrato da una par­
te, e dall’altra le lagrime, io squallore
di un Prigioniero? In generale il peso
della pena, e la conseguenza di un de­
litto, dev’ essere la più efficace per .gli
altri y e la meno dura che sia possibile
per chi la soffre ; perché non si pu&
Riamare legittima società quella, dove
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  • Page N°:240
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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