Cesare Beccaria

X 9 7X
tadìno . . Ogni distinzione, sia negli o-
nori, sia nelle ricchezze, perchè sia'le­
gittima suppone .un’anteriore uguaglian­
za fondata suTIe leggi , che considerano
tutti i sadditi come egualmente dipen­
denti uomini, da esse. che hanno Si deve rinunziato supporre al che loro gli
naturale dispotismo, abbiano detto:
sarà più industrioso abbia maggiori
r i ,
di lu suoi
e la fama
successori / ma chi è più felice o più o*
norato speri
dipiù, ma non tema meno
degli altri
di violare quei patti , coi
quali è sopra gli altri sollevato. Egli
è vero che tali decreti non emanarono
in una Dieta del genere Umano, m!a
vantaggi, tali porti decreti delle che cose; esistono si suppongono non negl’ distruggono immobili prodotti quei rap-'
dalla Nobiltà^ e nc impediscono gl’in­
convenienti ; rendono formidabili le leg­
gi, chiudendo ogni strada alla impuni­
ta. A chi dicesse, che la medesima pe­
na data al Nobile ed al Plebeo , non è
realmente la stessa per la diversità della
educazione, per i’ infamia che spandesi
su di una illustre famiglia, risponderei;
che la sensibilità del reo non è la mi­
sura delle pene, ma il pubblico danno
tanto maggiore, quanto è fatto da chi è
più favorito ; che l’ uguaglianza delle pe­
ne-non può essere che estrinseca, esscn-
do
. Tomo I,
N G

Dettagli

  • Page N°:265
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
Loading...