Cesare Beccaria

mente prende forza e s’ingrandisce. Gli
uomini mettono per lo piti gli argini più
sodi all* aperta tirannìa , ma non veg­
gono T insetto impercettibile, che li ro­
de , ed apre una tanto più sicura, quan­
to più occulta strada al fiume inondato-
re. Quali saranno dunque le pene dovu­
te ai delitti dei Nobili , i privilegi dei
quali formano gran parte delle leggi del­
le Nazioni? Io qui non esaminerò se
questa distinzione ereditaria tra’ Nobili
e Plebei sia utile in un Governo ? o ne­
cessaria nella. Monarchia ; se egli è ve­
ro, che formi un potere intermedio, che
limiti gli eccessi dei due‘setremi , o non
piuttosto formi un ceto, che schiavo di
se stesso, e di altrui racchiude ogni cirr
colazione di credito e di speranza in uno
strettissimo cerchio,
a quelle fe­
conde ed amene isoletre , che spiccano
negli arenosi e vasti deserti d’ Arabia ,
c che quando sia vero, che la disugua­
glianza sia inevitabile , o utile nelle so­
cietà, sia vero altresì,
ch’ ella debba
consistere piuttosto nei ceti , che negl*
individui ; fermarsi in una parte piutto­
sto, che circolare per tutto il corpo po­
litico, perpetuarsi piuttosto, che nascere
e distruggersi incessantemente. Io mi ri­
stringerò alle sole pene dovute a questo
rango, asserendo eh’esser debbono le me­
desime pel primo , e per 1 *ultimo Cic-
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  • Page N°:264
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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