Gaetano Filangieri

LA SCIENZA DELLA LEGISLAZIONE - I
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più avvilita; nel mentre che tutti i dritti erano incerti, che la spada
teneva il luogo della giustizia, che le oppressioni regnavano da per
tutto, perché coloro che dovevano ubbidire alle leggi erano più forti di
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colui che l’emanava ; nel mentre che gli odi inevitabili tra vicini gelosi
e deboli mettevano da per tutto gli argini ed impedivano la
comunicazione; nel mentre che ogni città, ogni paese era separato;
come si sarebbe mai potuto intraprendere una riforma nelle leggi?
Come maneggiare tanti interessi opposti? Chi avrebbe ardito fra le
tenebre d’un governo militare, superstizioso e feroce, di mirare un
oggetto così complicato? Chi avrebbe | potuto combinare tanti
rapporti? I re, privi della maggior parte delle loro prerogative, erano
troppo deboli per sostenerla. I nobili, che avevano rotto quel nodo che
gli univa allo Stato, erano troppo potenti per soffrire una riforma che
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doveva prima d’ogni altro cadere su i dritti che si erano usurpati; e ’l
resto de’ cittadini, degradato ed avvilito, era troppo ignorante per
ispirarla e per dirigerla.
Siccome lo Stato era allora diviso in tante porzioni per quanti feudi
conteneva, siccome ciascheduna di queste parti era isolata, il talento,
privo della comunicazione, si restringeva in una certa sfera di
cognizioni e di lumi, nella quale era costretto a fermarsi. La picciolezza
medesima degl’interessi doveva allora indebolire gl’ingegni ed impedire
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che le idee si estendessero. La legislazione doveva dunque essere un
oggetto troppo sublime e troppo complicato per un’anima avvezza a
non conoscere altro cielo, se non quello che l’aveva veduto nascere, né
altra specie di governo, né altri interessi, se non quelli d’un tiranno che
la opprimeva. In questo stato di cose, non sarebbe | nato né un
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Montesquieu, né un Lock , né alcuno di quegli uomini necessari allo
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N: l’emanava, V: la promulgava.
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N: d’ogni altro, V: d’ogni altra cosa.
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N: si, V: non si.
18 Di John Locke Filangieri utilizza soprattutto il secondo trattato sul governo, tradotto già
all’epoca in italiano con il titolo Il governo civile di m.r Locke, tradotto nell’italiano idioma e dedicato a
Sua Eccellenza il Sig. Girolamo Durazzo dell’eccelentissimo Marcello, Amsterdam, s.e., 1773, e, per il IV
libro, L’educazione dei fanciulli del signor Locke, Napoli, a spese de Dominicis, 1781, che risulta
presente nel catalogo della sua biblioteca. È stato osservato (Cotta 1954: 98), che Filangieri
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