Gaetano Filangieri

LA SCIENZA DELLA LEGISLAZIONE - I
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la confederazione e la lega ha prodotta, mette un argine all’ambizione
de’ principi, e costringe i sovrani a badare a’ veri interessi delle nazioni.
Già ne’ troni non si parla d’altro che di leggi e di legislazione. Già in
favore di questa porzione dell’umanità che l’Europa contiene, una
pacifica rivoluzione si prepara. I disordini che la opprimono si sono
mostrati a’ governi con tutta la loro deformità. Più lontani di quello
ch’erano prima dallo strepito delle armi, essi hanno inteso i gemiti e le
lagrime d’una turba di vittime che una legislazione artificiosa, oscura,
complicata, e non adattabile allo stato presente delle cose, sacrifica in
ogni giorno. Già da per tutto si cerca di porre un rimedio a questo male
e da per tutto si sente un fermento salutare, che ci fa sperare prossimo
lo | sviluppo del germe legislativo. Ardirò io dunque d’alzare una mano
per affrettare questa produzione sublime?
La gloria dell’uomo che scrive è di preparare i materiali utili a coloro
che governano. I principi non hanno il tempo d’istruirsi. Costretti ad
operare, un gran movimento gli agita e la loro anima non ha il tempo di
fermarsi sopra se medesima. Essi debbono confidare ad altri la cura di
cercare i mezzi propri per facilitare le utili intraprese. A’ ministri della
verità, a’ pacifici filosofi si appartiene dunque questo sacro ministero.
È vero che, non so per quale funesto destino, l’uomo di lettere non
è sempre ammesso a discutere i grandi interessi dello Stato alla
presenza de’ principi. Egli non può penetrare in quella rispettabile
assemblea, ove il sovrano presiede, per fissare la sorte de’ cittadini. Il
libero filosofo non può far altro che confidare la sua anima ad alcuni
scritti, interpretri muti de’ suoi sentimenti. Ma si può tutto sperare in
un secolo nel quale lo spirito di lettura non è incompatibile collo spirito
di sovranità ed in un | secolo nel quale il corso rapido dell’immagina-
zione non vien trattenuto dagli ostacoli che il dispotismo vi suole
opporre. Or questa speranza è quella che mi fa intraprendere un lavoro
così difficile e così complicato. Scrivendo la scienza della legislazione, il
mio fine altro non è che di facilitare ai sovrani di questo secolo
l’intrapresa di una nuova legislazione.
È cosa strana: fra tanti scrittori che si sono consacrati allo studio
delle leggi, chi ha trattata questa materia da solo giureconsulto, chi da
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