LA SCIENZA DELLA LEGISLAZIONE - I
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finché la riforma non si farà cadere sulla natura stessa delle rendite del
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sacerdozio .
60 La seconda parte del libro V non venne stesa; alla morte di Filangieri l’amico Donato
Tommasi ritrovò soltanto un abbozzo: «Aveva il cavalier Filangieri da poco tempo terminato
quest’ottavo volume, ed erasi accinto alla composizione del nono, col quale voleva conchiudere
tutta quella parte della scienza legislativa che riguarda la religione. E poiché doveva egli parlare
del cristianesimo, che, quando fosse ridotto alla sua primitiva purità, era da lui riguardato come
quella religione che conteneva tutti i caratteri degl’indicati beni, e tutti quelli che allontanavano
gl’indicati mali, s’immerse quindi in uno studio profondo de’ sagri codici, e delle opere dei
primi padri della chiesa. Aveva di già, secondo il suo costume, disposto in sua mente tutto il
vasto argomento di questo volume; ma fu impedito per più mesi di cominciare a distenderlo,
per quelle infauste circostanze dimestiche che si sono antecedentemente narrate. Vi aveva
appena posto mano nella campagna di Vico, quando fu colpito dall’ultima fatale infermità. Ivi
poche carte io rinvenni, allorché, dopo il momento terribile della sua morte, dolente ed
inconsolabile per la perdita di un tanto amico, vi volsi tra i sospiri ed il pianto a salvare almeno
tutti i preziosi frammenti de’ suoi scritti. Queste carte altro non contengono che un notamento
di alquanti libri che doveva consultare per alcuni particolari oggetti del nono volume; lo
schema semplice o sia l’indice de’ capi che venivano a formarlo ed alcune poche più precise
indicazioni degli argomenti in cui intendeva ragionare in ciascun capo. Mi fo un dovere di
rapportarne fedelmente il contenuto; poiché combinandosi tutto ciò colle teorie esposte
nell’antecedente volume, si potrà almeno desumere qual fosse l’intero sistema che in questa
parte della scienza legislativa aveva il Filangieri formato. Egli dunque disegnava in esso di
percorrere prima su tutte le false religioni, dimostrarne gli inconvenienti e suggerire i mezzi per
riparare ai medesimi (cap. I, II, III, IV). Disegnava indi di ragionare (cap. V) dei vantaggi
inestimabili del cristianesimo e (cap. VI) degli estremi ugualmente perniciosi della superstizione
e dell’irreligione, da cui dovrebbe esser tenuto ugualmente lontano. E qui, dopo aver fatto
l’istoria de’ mali che la superstizione e l’irreligione han cagionato nel cristianesimo, egli
intendeva parlare de’ mali prodotti in essa dalla mescolanza della cura spirituale colla
temporale, dall’eccessive ricchezze de’ preti, dalla loro ignoranza, dalla loro venalità, dalla
sovversione de’ veri principi dell’espiazione, dalla introduzione delle immunità personali, e dal
potere del sacerdozio sommamente accresciuto. Passava poi a rinvenire i veri princìpi co’ quali
possono fissarsi i confini tra il sacerdozio e l’impero (cap. VII). E qui disegnava di mostrare
l’insussistenza del principio da cui partono i difensori dei due opposti partiti, deducendo il
diritto dal fatto, e di trattar, in oltre, delle abusive pretensioni degli uni e degli altri; delle
rivoluzioni del diritto ecclesiastico; dell’autorità de’ concili e della loro superiorità su i papi;
della fallibilità di questi ultimi; della libertà delle diverse chiese; de’ requisiti che aver
dovrebbero le leggi ecclesiastiche per aver vigore; de’ veri princìpi de’ quali si dee dedurre il
diritto de’ sovrani in ciò che riguarda il governo della chiesa. Da questi oggetti il cavalier
Filangieri dovea far passaggio al modo col quale la legislazione dee far uso di questi princìpi per
prevenire o distruggere gl’indicati estremi (cap. VIII), ed alle cagioni per le quali questi estremi
s’introducono (cap. IX). E qui parlar volea dell’ignoranza, da cui sempre nasce la superstizione;
della superficialità di sapere che conduce all’ateismo; e della smodata ambizione de’ preti. Si era
indi proposto di far vedere quali rimedi oppongano all’introduzione de’ divisati estremi le altre
parti del suo legislativo sistema (cap. X), e quali rimedi vi dee specialmente opporre questa
parte che riguarda direttamente la religione (cap. XI). Avea determinato perciò di fare una
distinta analisi di questi ultimi rimedi e ragionare, prima di tutto, delle leggi relative alla scelta
non meno de’ capi (cap. XII) che degli altri individui del sacerdozio (cap. XIII), indi delle leggi
relative alla loro sussistenza (cap. XIV), delle leggi relative all’esercizio della giurisdizione
ecclesiastica (cap. XV), delle leggi relative all’esercizio delle funzioni ecclesiastiche (cap. XVI),
Dettagli
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- Publication:
- Author:Gaetano Filangieri