Gaetano Filangieri

LA SCIENZA DELLA LEGISLAZIONE - I
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Ma prima di parlare di queste leggi in particolare, prima d’entrare in
questo caos, dove la materia è confusa e dove gli oggetti sono tanti che
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ci è bisogno di tutta la forza del metodo per non intrigarsi , conviene
premettere alcune regole generali, senza delle quali la scienza della
legislazione sarà sempre vaga ed incerta. Questo sarà l’oggetto di
questo primo libro. Io comincerò dunque dal dimostrare la necessità di
queste regole.
CAPO III
La legislazione, non altrimenti che tutte le altre facoltà, deve avere le sue regole; e
i suoi errori sono sempre i più gravi flagelli delle nazioni
È più facil cosa descrivere una curva che una retta. La geometria ci
dà molte regole per tirare una perpendicolare: la pittura, la scoltura,
l’architettura hanno certe proporzioni fisse, fuori delle quali non si
ritrova l’esattezza. Senza una regola, la retta che si vuol | descrivere
degenererà facilmente in una curva; senza il quadrante, volendo tirare
una perpendicolare, voi tirerete forse un’obliqua; senza le regole che ci
additano le proporzioni che debbono avere le parti tra di loro e col
tutto, il pittore e lo statuario farebbero spesso de’ mostri e l’architetto
sarebbe spesso deluso e nella solidità e nella vaghezza dei suoi edifizi.
L’indole dunque dell’uomo è incompatibile coll’esattezza e perfe-
zione arbitraria. Ogni facoltà ha dovuto avere le sue regole ed, a
proporzione che si sono perfezionate le regole, le facoltà si sono
migliorate. La scienza della legislazione sarà forse l’eccezione d’un
principio così universale e costante?
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N: intrigarsi, V: imbrogliarsi.
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