Gaetano Filangieri

LA SCIENZA DELLA LEGISLAZIONE - I
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o un Pen , questi due legislatori celebri avrebbero fatto vedere alla
loro patria che l’abuso che ella ha fatto e fa tuttavia del suo credito,
accrescendo di continuo la somma de’ suoi debiti nazionali e
moltiplicando all’infinito la circolazione delle carte rappresentanti un
danaro che non esiste, dovea, sì per l’avvilimento del numerario, come
per l’eccesso delle imposizioni, accrescere a dismisura il prezzo delle
opere e de’ lavori; accrescimento che doveva recare all’Inghilterra un
grandissimo svantaggio nella concorrenza di qualunque altra nazione e
che non doveva tardar mol|to a cagionare la rovina della sua
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industria . Queste semplici riflessioni, che una savia legislazione non
avrebbe senza dubbio trascurate, sfuggite dagli occhi degl’Inglesi,
possono cagionare la rovina d’una nazione che fin ora è stata la più
avveduta ne’ suoi interessi.
Funesta riflessione! Le nazioni, non altrimenti che gli uomini, hanno
i loro momenti d’imbecillità. L’Inghilterra rimbambisce; essa moltiplica
le sue contribuzioni invece di diminuirle; essa perde la sua influenza
nell’Europa per averla voluta troppo distendere nell’America; essa sarà
ben presto priva dell’una e dell’altra e lo scettro dell’Europa, dopo aver
passato dalla Spagna nella Francia, e dalla Francia nell’Inghilterra, pare
che oggi sia per fissarsi tra le mani de’ Moscoviti, ove le buone leggi lo
chiamano. Vi resterà forse per lungo tempo e gli Europei dovranno
forse un giorno ricever tutti la legge da questa sobria nazione? Il codice
di Caterina mi dà più da pensare che la sua flotta spedita
nell’Arcipelago 95 .
93 William Penn (1644-1718), fondatore della Pennsylvania. Filangieri lo cita sempre come
“Pen”.
94 Si tratta di una riflessione specifica sulle posizioni di John Locke sul debito pubblico inglese,
riprese probabilmente attraverso le osservazioni di Genovesi, Lezioni di commercio, parte II, cap.
VII sui Political Discourses di David Hume.
95 Il riferimento è all’invio della flotta russa contro i turchi nel 1770, al comando di Aleksej
Grigor’evic Orlov, culminato nello sbarco sulle coste occidentali della Grecia, evento presente
nella memoria dei napoletani perché ufficiali russi reclutarono a Napoli marinai a questo scopo
e perché la vittoria contro i turchi venne celebrata da F. M. Pagano, Oratio ad comitem Alexium
Orlow, virum immortalem, victrici moschorum classi in expeditione in Mediterraneum mare summo cum
imperio praefectum, s.l. (ma Napoli), s.t., 1771.
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  • Author:Gaetano Filangieri
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