LA SCIENZA DELLA LEGISLAZIONE - I
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Tiranni politici, sono queste le vostre leg|gi? Uomini infelici, ove
sono i vostri dritti? La vostra specie si sarebbe forsi a questo segno
degradata, se si fosse sempre consultata la natura? L’istesso Licurgo,
che ha fatta la maraviglia dell’antichità, avrebbe egli condannato a
perire que’ fanciulli che avevano la disgrazia di nascere d’un
temperamento poco robusto e gracile, se avesse letto nel santo libro
c
della natura il dogma inalterabile della conservazione della specie?
Avrebbe egli permesso l’adulterio, allorché si faceva per ordine del
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marito? È vero che ogn’uno può dare quello che è suo; ma nella
somma de’ dritti che possono competere ad un uomo, ce ne sono molti
che non sono suscettibili di trasferimento e di cessione; tale è il dritto
dell’esistenza, tali sono per natura i dritti che porta seco il
matrimonio.|
e
Il signor di Montesquieu rapporta una legge di Gondebaldo re di
Borgogna, nella quale si ordinava che se la moglie o il figlio di colui che
aveva commesso qualche furto non avessero rivelato il delitto, fossero
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ridotti in ischiavitù. Egli ne rapporta un’altra di Recessuindo , che
permetteva a’ figli dell’adultera di accusarla e di mettere alla tortura i
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«Debilem et distortum amandabant in locum voraginosum prope Taygetum,
quos Apothetas nuncupabant; quasi nec illi ipsi, nec civitati, qui non esset a
primordio ad bonum habitum, neque ad robur comparatus, expediret vivere».
Plutarco nella Vita di Licurgo 102 .
d
«Nam viro natu grandiori, cui florens aetate erat coniux, si quem probum, et
prudentem adolescentem carum haberet probaretque, ius erat eam huius
jungere, et quum impleta esset egregio semine, sibi vindicare partum».
Plut[arco], ibid. [Licurgo, XV, 12] 103 .
[Montesquieu], Esprit des Lois, lib. XXVI, cap. 4.
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101 Gundobaldo, re dei Burgundi (m. 516), raccolse le consuetudini dei Burgundi nella Lex
Burgundiorum (o Lex gundebada); Recesvindo, re visigoto di Spagna (m. 672), promosse la
compilazione del Liber iudiciorum (654).
102 XVI, 2: «ε´ δ´γεννèς καì µορφον, πéπεµαπον ε´ς τàς λεγοµéνας FΑποθΑéτας, παρà τò
Ταǘγετον βαραθρẃδη τóπον, ïς οÄτFαÃτú ζÎν µεινον οÄτε τÚ πóλει τò µÍ καλîς εÃθùς ξ
ρχÎς πρòς εÃεξíαν καì »ẃµην πεφυκóς»
103 «ξÎν µèν γàρ νδρì πρεσβυτéρ÷ νéας γυναικóς, ε´ δÌ τινα τîν καλîν καì γαθîν
σπáσαιτο νéων καì δοκιµàσειεν, ε´σαγαγε®ν παρ´αÃτÍν καì πλÌσαντα γενναíου σπéρµατος
µδιον α¿το¾ ποιÌσασθαι τò γεννηθéν».
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Dettagli
- Page N°:63
- Publication:
- Author:Gaetano Filangieri