LA SCIENZA DELLA LEGISLAZIONE - I
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Ed in fatti, nei tempi più illuminati, fu stabilito tra i Romani che i
consoli, i tribuni del popolo, e tutt’i magistrati superiori non potessero
ne’ comizi proporre alcuna legge senz’aver prima consultato i più savi
h i
giureconsulti del tempo . Questa forse fu una delle cause del rispetto
che i Romani ebbero per le loro leggi. Io non ho fatto dunque altro che
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imitare la condotta di questi
savi legislatori, allorché ho fatto vedere
quanto interessi il far credere al volgo che le persone che sono in
grande opinione presso la moltitudine sieno anche adoprate nella
nuova legislazione. In un trono del settentrione, presso una nazione
che oggi fa la maggior comparsa sul teatro dell’universo, questi lumi
non giugneranno nuovi. Là Caterina, nell’intrapresa del nuovo codice,
intrapresa anche più augusta di quella di dar la legge ad un vicino che
ignorava che i tesori e gli schiavi sono un argine troppo debole |
contro il genio ed il valore, nell’intrapresa di questo codice, io dico,
Caterina ha chiamato da tutte le parti dello Stato gli uomini più degni di
questo lavoro. Essa ha fatto anche di più: ha lasciato a’ suoi sudditi la
i
scelta de’ loro legislatori.
Miei figli, ha essa detto a’ deputati di tutte le città del suo vasto
impero; miei figli, discutete con me gl’interessi della nazione; facciamo
che la mano della libertà sia destinata a pesare la sorte di un popolo
intero nella bilancia della giustizia; facciamo che tutt’i membri dello
Stato abbiano in certa maniera parte al beneficio che loro si prepara;
formiamo dunque insieme un corpo di leggi che stabilisca solidamente
la felicità pubblica e che fissi per sempre la sorte de’ vostri
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concittadini .
h Gravina, De Origine juris Civili, lib. I [Qui est de ortu et progressu juris], cap.
XXIX, [p. 34].
i Ciascheduna città ha mandato i suoi deputati e questi deputati dovevano
aver parte al nuovo codice.
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N: questi, V: que’.
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Il passo è una parziale traduzione da Raynal, Histoire philosophique et politique, cit., tomo II,
libro V, cap. XL, p. 293 (Goggi 1976).
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Dettagli
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- Author:Gaetano Filangieri