LA SCIENZA DELLA LEGISLAZIONE - I
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contribuì tanto alla grandezza d’Atene e che ha sempre avuta la mag-
gior in|fluenza sulla stabilità ed il buon ordine delle democrazie.
Esse debbono determinare come e da chi si debbano proporre le
leggi al popolo, che deve approvarle. Quali sieno i requisiti che deve
avere un cittadino per poter parlare all’assemblea del popolo, quali gli
oggetti, su i quali deve cadere il suo discorso, quali i rimedi per evitare
le seduzioni d’un oratore sospetto o corrotto, e quali i mezzi per
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combinare questa specie di libertà col buon ordine delle assemblee .
Esse debbono in oltre rimediare alla lentezza inseparabile da’ governi
popolari; lentezza spesse volte utile, ma che negli affari, che han
bisogno di una risoluzione istantanea, potrebbe cagionare la rovina
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per prevenirla furono creati in Sparta i due re,
della repubblica,e che
in Atene gli arconti ed in Roma i dittatori.
Finalmente il popolo, non altrimente che i monarchi, ha bisogno di
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esser condotto da | un consiglio o da un senato , egli ha bisogno
d’un capo che lo guidi nella guerra, egli deve avere i suoi magistrati ed i
suoi giudici, egli deve eleggerli. Le leggi debbono dunque fissare la
maniera colla quale egli deve procedere in quest’elezione; esse debbono
distinguere le cariche che si debbono dare per scelta da quelle che
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conviene dare per sorte ; giacché nei governi popolari conviene lascia-
re ad ogni cittadino una speranza ragionevole di servire in qualche
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maniera la sua patria . Ma quest’elezione per sorte ha i suoi pericoli, essa
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Dionisio d’Alicarnasso nell’elogio d’Isocrate .
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Le leggi degli Ateniesi non trascurarono alcuno di questi oggetti. Veggasi
Petito nelle Leggi Attiche [Leges Atticae, cit.], lib. III de senatu Quingentorum, et
Concione, tit. 3 de Oratoribus [pp. 259-263].
f In Atene si distinguevano i magistrati detti χειροτονητα±, cioè creati per
suffragi da κληρωτοì, cioè eletti per sorte. Pottero, Archaeologiae Graecae [cit.],
lib. I, cap. XI [p. 70].
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N: che, V: onde.
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Filangieri riprende letteralmente le parole di Montesquieu, Esprit des lois, II, 2.
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Anche qui Filangieri riprende letteralmente Montesquieu, Esprit des lois, II, 2. La distinzione
fra designazione per scelta o per sorte è però tratta da Aristotele, Politica, IV, 9, 1294b.
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La citazione è tratta da Montesquieu, Esprit des lois, II, 2, che indica l’edizione di Wechelio
cioè Dionysii Halicarnassei Scripta quae exstant omnia et historica et rhetorica, Francofurti, M. Wechel
et A. Erbel, 1586, t. II, p. 92.
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Dettagli
- Page N°:93
- Publication:
- Author:Gaetano Filangieri