LA SCIENZA DELLA LEGISLAZIONE - I
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ed alle leggi . Il censore al | contrario, il ministero del quale richiedeva
più austerità che talenti; il censore che aveva più impero su i costumi,
che influenza nella direzione delle forze pubbliche; il censore che
incuteva più timore a’ cittadini che alla repubblica, conservava per
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cinque anni la sua autorità . Finalmente il consolato, la pretura ed il
tribunato erano annuali, perché la loro magistratura era tale che poteva
farsi un partito nella repubblica.
I Cretesi, non contenti di questo preservativo contro l’abuso
dell’autorità, ebbero ricorso alle insurrezioni. Subito che questi magistrati
supremi cominciavano ad abusarsi de’ loro dritti, una porzione dei
cittadini si sollevava, li degradava e li obbligava a ritornare nella
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condizione privata . Quest’atto era considerato legittimo e,
quantunque pernicioso in ogni altro governo, fu utilissimo in Creta, sì
per la natura della sua costituzione, come pel patriottismo che |
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regnava ne’ suoi cittadini .
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Silla fu il primo a render la dittatura continua e Cesare a renderla perpetua
nell’istessa persona. Ma questa fu un’usurpazione e non l’esercizio d’un dritto,
che le leggi espressamente negarono alla dittatura. Ed infatti, da che si
rovesciò questo stabilimento, non vi fu più libertà nella repubblica. Leggasi
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Lipsio, Comm[entarius] in lib. I Annalium Tacit[i], p. I, num. 3 .
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Mamerco dittatore la restrinse a diciotto mesi. Leggasi Macchiavelli, Discorsi
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sulla prima deca di Livio, lib. I, cap. XLIX .
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Leggasi Aristotile nella Politica, lib. II, cap. X [15-16, 1272b]. Le leggi d’Atene
imitarono in certa maniera il sistema de’ Cretesi. Esse permettevano ad ogni
cittadino d’uccidere colui che avesse attentato contra la libertà della
repubblica esercitando qualche magistratura. Petito, Leggi Attiche [Leges Atticae,
cit.], lib. III de Senatu Quingentorum, et Concione. Tit. II de Magistratibus, [pp. 217-
259].
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La fonte dichiarata di questa informazione di Filangieri è apparentemente Aristotele, Politica,
II, X, 13, 1272b ma la citazione e la nota bibliografica sono tratte in realtà da Montesquieu,
Esprit des lois, VIII, 11.
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Justus Lipsius, Ad Annales Cornelii Taciti Liber commentarius sivae notae, Antverpiae, C. Plantin,
1581.
In realtà la fonte è Livio, Ab urbe condita, IV, 8.
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Dettagli
- Page N°:99
- Publication:
- Author:Gaetano Filangieri