LA SCIENZA DELLA LEGISLAZIONE - I
101
richiamare le cure del legislatore e la precisione delle leggi in questi
governi.
Ma, io lo ripeto, in una materia così interessante, in una materia così
delicata, tutto è incerto, equivoco, indefinito nella moderna
legislazione. Il talento più esercitato può appena distinguere il sofisma
dal vero, l’usurpazione dal dritto, la violenza dall’equità. Noi vediamo
nelle controversie, che ogni giorno si agitano su questi oggetti, gli
185
uomini stessi più istituiti
nel pubblico dritto essere strascinati da’
volgari pregiudizi; ricorrere all’istoria per cercare nelle decisioni e ne’
costumi antichi delle nazioni gli esempi o i fatti propri per regolare i
loro giudizi; confondere finalmente la forza, l’uso, il possesso,
l’usurpazione istessa col dritto. Ma né l’istoria, né l’uso, né gli esempi,
né le concessioni, né le carte possono dare a’ re, a’ magistrati, a’ nobili
un dritto che è contrario alla libertà del popolo, alla sicurezza del
cittadino, all’interesse della nazione, la felicità della quale | deve
sempre essere la suprema legge. Questa parte della legislazione, non
meno che le altre, deve da questo solo principio esser regolata, deve a
questo solo oggetto esser diretta. Or la libertà del popolo, la sicurezza
del cittadino, la prosperità dello Stato richieggono che nelle monarchie
il monarca garantisca la nazione dagli esteri inimici col disporre della
guerra, della pace e di tutto ciò che dipende dal dritto delle genti, e
stabilisca e conservi il buon ordine e la tranquillità nell’interno con leggi
generali, precise, semplici e chiare; che lasci a’ magistrati l’adattare
queste leggi a’ casi particolari; che questi magistrati non arbitrino sulle
leggi; che non le interpretino a capriccio; che non si allontanino col
pretesto dell’equità da’ loro espressi dettami; che il cittadino non vegga
nel legislatore il suo giudice, né nel suo giudice il suo legislatore; che vi
sieno alcuni rimedi stabiliti dalla legge, atti ad assicurarlo della giustizia
de’ suoi decreti; che egli sia persuaso che la legge è quella che lo assolve
o la condanna, e non il favore o l’odio del giudice. Finalmente, il
decoro e l’ordine della monarchia richiede che vi sia un | corpo di
185
N: istituiti, V: istruiti.
147
148
Dettagli
- Page N°:101
- Publication:
- Author:Gaetano Filangieri