Gaetano Filangieri

LA SCIENZA DELLA LEGISLAZIONE - I
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d’ogni altro, l’autorità privativa di concedere il premio delle grandi
azioni e dei servizi renduti alla patria a coloro che ne crederà degni, il
dritto di sedere nella Camera degli ottimati o di divenire un membro
perpetuo di quella del popolo; che i diplomi di nobiltà non sieno
l’emanazione del principe, ma sieno i documenti di gratitudine che
quest’augusta assemblea mostra ad un cittadino che si è distinto, o pe’
le sue virtù, o pe’ suoi utili talenti, o pel suo zelo mostrato ne’
congressi, urtando con | libertà contro le pretensioni ingiuste della
corona; che si appartenga esclusivamente al congresso la destinazione
di tutti gli onori, o sia dei premi fondati sull’opinioni, qualche volta più
lusinghieri e più desiderati in una nazione libera, che non lo sono tutte
quelle cariche mercenarie che il principe può dare e che, come tali,
portano per lo più impresso su di esse il suggello della servitù; che tra
gli altri dritti dell’assemblea vi sia anche quello di esiliarne quei membri
che le sono divenuti sospetti; che quest’espulsione renda per sempre
colui che l’ha meritata indegno di servir la patria, e che l’escluda anche
da quelle cariche che potrebbe ottenere dal principe; che il numero di
queste sia ristretto, quanto si può, dalle leggi; che nell’esercizio di
questa munificenza e di questa autorità parlamentaria, che riguarda il
premiare o il punire i suoi membri, basti il concorso dei due corpi delle
due Camere, anche a fronte della negativa del re per legittimarne gli
n
atti . Che la legislazione, finalmente, non si con|tenti solo di prevenire
la corruttibilità ne’ membri di questa augusta assemblea, ma che cerchi
anche di prevenirla nei loro elettori; che, col soccorso dell’educazione,
dei premii, degli onori, perfezioni i costumi, risvegli l’amor della gloria
sempre unito all’entusiasmo patriottico ne’ suoi cittadini. Quando
questi non faranno un traffico infame de’ loro suffragi, quando essi
non cominceranno dal vendere la loro libertà a’ loro rappresentanti,
quando il solo merito avrà parte nella scelta, quando la legge per
n Non sarebbe questo contrario alla costituzione, giacché qui non si tratta
d’esercitare la facoltà legislativa, nella quale il principe deve aver parte, come
uno de’ tre corpi che compongono l’assemblea.
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