Gaetano Filangieri

LA SCIENZA DELLA LEGISLAZIONE - I
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nella distribuzione delle cariche e l’amore del potere diverrà allora utile,
perché metterà il cittadino nell’obbligo di esser giusto e di servir la sua
patria.
Più: siccome in questi governi i nobili sono tutto, ed il popolo è
niente, siccome tutto | il potere è tra le mani degli ottimati, qual
principio potrà spingere il popolo a cooperarsi pel bene della patria?
Qual oggetto può in lui avere l’amor del potere, se non quello di
distruggere l’aristocrazia e di togliere quella distinzione, abominevole
ed umiliante, fra i dritti d’un cittadino con quelli d’un altro cittadino,
fra i dritti de’ nobili e quelli del popolo? Questo male, che potrebbe
rendere la costituzione de’ governi aristocratici la peggiore di tutte e la
più soggetta alle civili discordie, può essere riparato dalle leggi. Senza
ledere la natura di questo governo, esse potrebbero placare il popolo ed
interessarlo nel pubblico bene con due mezzi, con lasciargli l’adito ad
alcune cariche subalterne e con dare ad ogni cittadino il dritto di poter
esser ascritto nella classe degli ottimati, quando s’uniranno in lui tutte
quelle circostanze e quei meriti che la legge deve fissare. Questo
stabilimento racchiude un doppio vantaggio. Egli eccita e dirige il
principio del governo nella classe del popolo, il quale, senza questa
speranza, non avrebbe interesse alcuno nel servire la patria, e mette nel
tempo | istesso un argine a’ trasporti della plebe, perché i più potenti e
i più ragguardevoli cittadini di questa classe, vedendosi già vicini o
almeno in istato di essere un giorno ascritti al corpo de’ nobili, trovano
il loro interesse nel difendere i loro dritti. Ecco perché i patrizi in
Roma trovarono qualche volta nel tribuno della plebe un difensore
della loro causa.
Io termino finalmente questo capo col dare alcune idee generali su i
mezzi propri de’ quali le leggi debbono far uso, per proteggere l’amor
del potere nelle monarchie.
In questi governi ogni porzione d’autorità che si confida ad un
cittadino non può essere che l’emanazione del potere supremo
depositato tra le mani del monarca. Il sovrano è quello che dà le
cariche. Il sovrano è quello che distribuisce le diverse porzioni
d’autorità tra i suoi sudditi. Il cittadino dunque in questi governi, spinto
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  • Page N°:132
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  • Author:Gaetano Filangieri
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