Gaetano Filangieri

LA SCIENZA DELLA LEGISLAZIONE - I
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Persuasi de’ vizi che portavano seco loro le ricchezze, persuasi
degl’istrumenti di corruzione e di servitù che l’opulenza e il lusso
offrivano alla tirannia, persuasi in una parola dei vantaggi della povertà,
essi compatiscono Solone, il quale fu costretto ad allontanarsi da questi
princìpi emanando le sue leggi agli Ateniesi, e ci fan vedere che questo
legislatore istesso conosceva i difetti della sua istituzione, dicendo che
«egli non aveva dettate le migliori leggi agli Ateniesi, ma le migliori tra
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quelle che essi erano nello stato di ricevere» .
Così pensavano gli antichi. Questo era il sistema della greca e della
romana politica. Il loro grand’oggetto era di conservare colla povertà la
frugalità e, colla frugalità, la forza, il coraggio, la tolleranza della fatica e
la rigidezza dei costumi. Rivolgiamo ora lo sguardo a’ moderni. Molto
lontani dal credere la po|vertà un bene, i nostri politici non vanno in
cerca che di ricchezze e di tesori. I loro voti sono diretti ai progressi
dell’agricoltura, delle arti, del commercio. Siate ricchi, essi dicono a’
popoli, se volete essere felici. Procurate, dicono a’ sovrani, che i vostri
sudditi abbiano un gran superfluo, se volete esser rispettati al di fuori e
tranquilli nell’interno dello Stato; la vostra corona sarà sempre male
appoggiata, il vostro trono sempre vacillante, le vostre provincie
sempre esposte alle rapine de’ vostri vicini, finché i vostri sudditi
saranno nell’indigenza. In mezzo all’opulenza il vostro nome sarà
temuto, la vostra alleanza sarà desiderata, i vostri dritti rispettati, le
vostre pretensioni bene appoggiate, voi darete la legge a’ vostri vicini,
ma essi la daranno a voi se voi siete più poveri di loro.
Qual è dunque la causa di questa diversità o, per meglio dire, di
questa opposizione di mire tra gli antichi e moderni politici? Si dovrà
forse supporre l’inganno e l’errore in una delle due scuole, o dobbiamo
piuttosto ammirare e gli uni e gli altri per aver adattate le loro massime
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Cfr. Plutarco nella vita di Solone, pag. 86 .
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Plutarco, Solone, XV, 2; la citazione viene da Montesquieu, Esprit des lois, XIX, 31.
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