Gaetano Filangieri

LA SCIENZA DELLA LEGISLAZIONE - I
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sul fisico e sul morale degli uomini come causa concorrente, ma mai
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come causa assoluta . Ma, tutte le altre cause uguali, agisce egli in tutti
i luoghi coll’istessa forza? Eccoci pervenuti alla seconda proposizione.
Si è detto che «l’influenza del clima è sensibile, è grande ne’ climi
forti, cioè in quelli che sono o estremamente caldi o estremamente
freddi; ma che si può appena discernere ne’ climi temperati».
Esaminiamolo.
L’uomo, secondo l’osservazione de’ fisiologi, non è suscettibile che
d’un grado determinato di calore. Questo calore non è altro che il
composto del suo calore naturale e del calore atmosferico del paese
dove egli vive. A misura, dunque, che il calore atmosferico è maggiore,
il suo calore naturale sarà minore, e, viceversa, a misura che il calore
atmosferico sarà minore, il suo calore naturale sarà maggiore. Ne’ climi
temperati il calore naturale ordinaria|mente si equilibra col calore
dell’atmosfera o, se vi è qualche differenza, questa è così picciola che si
può dire essere quasi insensibile, se non nella sua intensità, almeno ne’
suoi effetti. Ma ne’ climi forti, ne’ climi o estremamente caldi o
estremamente freddi, questa differenza deve essere molto grande, deve
essere necessariamente molto sensibile. Se, per esempio, in un paese il
calore atmosferico supera di due terze parti il calore naturale; e se in un
altro paese il calore naturale supera di due terze parti il calore
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facultates inde augentur, verum ipsis praeter pericula et caedes nihil
demetitur... At quod quicunque in Asia Graeci, itemque Barbari dominis non
subsunt, sed jure suo degunt, sibi ipsique omnes labores lucrifaciunt, illi
bellicosissimi omnium existunt... Unde bellicosiores quoque Europaei stant,
non ob hanc solam causam (allude al clima) sed et propter leges. Non enim
regibus obediunt, quemadmodum Asiani. Ubi enim sub regibus vivitur, ibi
necesse est, homines timidissimos esse, quemadmodum et supra ostendi».
Ippocrate, De aeribus aquis et locis, § 39, 40, 41, 54.
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Filangieri riprende l’idea dell’incidenza della natura sui selvaggi e dei costumi (cause morali)
sulle società civili da Montesquieu, Esprit des lois, XIX, 4.
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  • Page N°:152
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