Cesare Beccaria

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le passioni degli uomini . Io mi vergo­
gno in verità a dovere scrivere in que­
sta sragione in Europa,
che se fossero
le sole pene publiche e sensibili , quelle
che dovessero trattenere gii uomini dal
commetter del male, a quest’ora si sa­
rebbero tutti divorati, e distrutti. Que­
ste sono verità ammesse, e confessate dai
più ostinati , e dai più empi liberi pen­
satori. Ma avremo occasione di parlare
di questa stessa materia più avanti .
Tenghiamo frattanto saldo che secondo
il N. A. non la Legge naturale, non le
verità più sublimi , nè la Religione pos­
sono trattenere gli uomini dal far male;
ma le soie sensibili pene. Passiam’oltre .
Nell’ Articolo secondo dice che nessun
uomo ha fatto il dono gratuito di parte
della propria libertà in vista del ben
pubblico, il che gli si concede, perchè
si sa che P uomo dopo certo stato non
era più capace naturalmente di tanta ge­
nerosità; quello bensì, che non gli pos­
siamo accordare, perchè è arbitrario, si
è quel che soggiugne , cioè che fu la ne-
cessità, che costrinse gli uomini a cedere
parte della propria libertà . Gli accordo
di nuovo, che ciascuno non ne vuol met^
tere nel pubblico Deposito , che la meno­
ma porzione possibile , quella sola , che
basti ad indurre gli altri a difenderlo,
eia grido altamente, che è un principio
ro~

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