Cesare Beccaria

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qualche pena; e tutti questi sarebbero-
la menoma parte dei sconcerti, che suc­
cederebbero nelle Società , se si animet-1
tesse per vera la detta condannata fan­
tastica Dottrina^. Una sovranità di cui
è sovrano ogni suddito ; un suddito,
che crede d’aver il diritto di creare la
Sovranità, non formeranno mai una per­
fetta Società.. Se il diritto dei Sovrani*
non è altro, che quello che ricevono
dai popoli, sarà un diritto sempre in
contraddizione, massime nel caso in cui
si trovasse in equilibrio il numero degli
associati fedeli osservatòri del patto, con
quelli degli altri, che non lo vorrebbe­
ro osservare.. Sarebbe lo stesso , che di­
re che la forza di pensare dell’uomo na­
sce dalla sua forza di pensare . Ma si
noti un altro terribile inconveniente di
coresta- stessa opinione- Se'un uomo al­
lorché entra in una Società non rinun­
zia al diritto , che ha su la propria vi­
ta, dunque resta in lui.
Se gli resta,
dnnque non lo perde , e se non 1 ’ ha
perduto , si dovrà dire che siccome ha
•gius di difender la propria vira , anche'
colla morte di quella d’un suo aggres-;;
sore, così , che avrebbe diritto di am­
mazzare anche chi rappresenta la Socie-';
tà , in caso, che questo gli volesse far
levare la vita. Opinione rovinosissima
Da questa'dottrina nondimeno ne-de-

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  • Page N°:27
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  • Author:Cesare Beccaria
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