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qualche pena; e tutti questi sarebbero-
la menoma parte dei sconcerti, che suc
cederebbero nelle Società , se si animet-1
tesse per vera la detta condannata fan
tastica Dottrina^. Una sovranità di cui
è sovrano ogni suddito ; un suddito,
che crede d’aver il diritto di creare la
Sovranità, non formeranno mai una per
fetta Società.. Se il diritto dei Sovrani*
non è altro, che quello che ricevono
dai popoli, sarà un diritto sempre in
contraddizione, massime nel caso in cui
si trovasse in equilibrio il numero degli
associati fedeli osservatòri del patto, con
quelli degli altri, che non lo vorrebbe
ro osservare.. Sarebbe lo stesso , che di
re che la forza di pensare dell’uomo na
sce dalla sua forza di pensare . Ma si
noti un altro terribile inconveniente di
coresta- stessa opinione- Se'un uomo al
lorché entra in una Società non rinun
zia al diritto , che ha su la propria vi
ta, dunque resta in lui.
Se gli resta,
dnnque non lo perde , e se non 1 ’ ha
perduto , si dovrà dire che siccome ha
•gius di difender la propria vira , anche'
colla morte di quella d’un suo aggres-;;
sore, così , che avrebbe diritto di am
mazzare anche chi rappresenta la Socie-';
tà , in caso, che questo gli volesse far
levare la vita. Opinione rovinosissima
Da questa'dottrina nondimeno ne-de-
Dettagli
- Page N°:27
- Publication:
- Author:Cesare Beccaria