Cesare Beccaria

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dalle «sole minime possibili porzioni di
libertà, cedute spontaneamente dagli uo­
mini ec. Ha fatto bene però il N .-A .
a chiudere il suo ragionamento su que­
sta ìrfa feria con queste parole, o piut­
tosto con questa insolentissima ironia ,
da non pensarsi neppur contro
d’ un
Ezzelino, cioè, che dovrebbe tutto te­
mere. y se lo spirito di tiranni a fosse com­
patibile collo spirito di lettura .
. Un altro pregiudizio delle Leggi, di­
ce il N. A. si è V oscurità delle mede­
sime i e pretende che limale sarà gran­
dissimo se le Leggi siano scritte in una
lingua straniera al Popolo: e però desi­
dererebbe , che vi. fosse un Codice delle
Leggi penali scritto nella lingua di cia­
scuna Nazione ; asserendo, che quanto
maggiore sarà il numero di quelli , che
intenderanno e avranno fra le mani il
sagro codice delle Leggi , tanto me» fre ­
quenti saranno i delitti . Così IVA.,
ma. io benché non sia per negare , che
ILoscurità delle Leggi sia un gran ma­
le , e che sarebbe desiderabile , ,che non
solo vi fosse un Codice di Leggi scrit­
to nel linguaggio di ciascuna Nazione,
ma di più che fossero scritte.in tutti i
muri, ed in tutti i cantoni delle Città,
affermo ad ogni modo clic le doglianze
che fa qui il N. A. sono ri di «dosamen­
ti superflue.
ari. I.«i*.sef. r s
Se

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  • Author:Cesare Beccaria
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