Cesare Beccaria

X 50 X
JToti. Non^ posso qui contenermi di non di­
eHe è, o una goffa supposizione,
re ,
od una maliziosa calunnia T affermare ,
come fa il N. A. 9 che vi siano mai
stati di quelli che abbiano
misurata la
pena dei delitti commessi contro la di­
gnità delle persone^ senza riguardo ai
danno , che portano simili delitti al pub­
blico bene . Dove mai ha letto il N.
A. che i delitti commessi contro le per­
sone costituite in qualche Dignità , si
puniscano solamente riguardo alla digni­
tà delle medesime, e non per riguardo
ancora del bene della Nazione? Come?
insegnerebbe egli per avventura , che
si debba gastigare ugualmente , chi da
uno schiaffo ad un vii facchino , che co­
lui, che commettesse un simile attentato
contro un Generale d’Armata ?
Quanto poi al sofffma è vero , che
una irriverenza all’ Essere degli Esseri
è un peccato gravissimo , e che sarà pu­
nito quanto l’assassinio di un Monarca,
considerato come un uomo semplice­
mente , e non come una persona , che
rappresenta le più vive immagini di
Dio sul nostro Globo . Ma altra cosa
è il dire, che un tal delitto sia infini­
tamente più grave per sua natura d’ un
altro delitto ; ed altra decidere del mo­
do , c del tempp, nel quale devono es­
ser puniti i delinquenti, Si rifletta in

Dettagli

  • Page N°:50
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
Loading...