Cesare Beccaria

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che però questa da esseri finiti non pu)
senza rivelazione sapersi . Dopo la qual
conclusione s’avanza, e domanda, co­
llie dùnque da questa si prenderà norma
per punire i Delitti ì Potrebbon>ni que-
sto caso gli uomini -punire ( die’ egli )
quando Iddio perdona , eperdonare quan­
do Iddio punisce .
Io non ho qui ricopiate le scritte pro­
posizioni per confutarle : questo non si
potrebbe fare, che con armi di una tem­
pra, che non fanno gran colpo contro
certi petti di ferro; ed in oltre ci vor­
rebbe un volume: basti dunque che ab­
bia accennate quelle che mostrano , che
il N. A. ha la disgrazia d’essere un
falso Cristiano , un vero Epicureo , ed
uno spirito Forte; e dirò solamente una
parola sopra quella sua definizione che
la gravezza del peccato dipende dalla
imperscrutabile malizia del cuore . Que­
sta definizione sembra alquanto contrad­
dittoria all’altra già riportata, dove af­
ferma essere^ un errore che la misura
dei delitti sìa /’intenzione dì chi li com­
mette : perchè in questo proposito , /’
intenzione di peccare , e la malizia del
cuore, sono la stessa cosa , ed entram­
bi possono, e devono servire per la
misura delle Pene ; benché P A. lo
neghi. La malizia del cuore umano poi
non è affatto un mistero imperscrutabi-
le,
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  • Author:Cesare Beccaria
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