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srà del loro Creatore. Mi astengo dun-
?
ue dal rispondere a quel discorso, con-
Qrme si meriterebbe, e passo a Zar os-
t> ) rag . scrvare che iaddpve (/') distingue i De-
rr ’litri, afferma che sono delitti di lesa
.Maestà quelli sol tanto che distruggono
immediatamente la Società , o chi la rap
presenta: e che poche righe dopo pre
rende che la sola tirannia , e /’ignoran
za^ che confondono i 'vocaboli , e /e /Ve Ze"
più chiare, possono dar questo nqme , e
per conseguenza la massima pena a de
litti di differente natura , e rendere così
gli uomini in mille altre occasioni vitti
me di una parola .
Già si sarà accortoli Lettore, che qui
l’Autore parla del perfido delitto di e-
resia, che egli nega arrogantemente,
che si possa chiamare delitto di lesa Mae
stà Divina, e che tratta da tiranni, e
da ignoranti quelliche insegnano il con
trario, affermando in oltre con iniqua
impertinenza, .che gH Eretici condanna
ti dalla Chiesa , e dai Principi sono vìt
time dyuna parola. Noto qui così di
passaggio, come 1’ A. nella pagina 23.
ed appunto nelle due prime righe , dice
pien di dispetto dopo d’aver premesso che
le azioni morali, come le fisiche, hanno
la loro sfera limitata di attività , e so
no circoscritte come tutti i movimenti dì
natura} dal tempo, edallo spazio, con-
Dettagli
- Page N°:56
- Publication:
- Author:Cesare Beccaria