prefazione , che è per /’ordinario la filo
sofia della sebiavi tic , pub confondere cib
che dall\ eterna verità fu con immutabili '
rapporti distintoe Si duole qui l’A.dei
nostri Teologi, perchè insegnano , che
un peccato è un offesa infinitamente
grande, che si commette contro la di
vina Maestà di Dio. Ma non è questo
ciò, che voglio che sia notato • ma ben
sì l’incostante incredulità del nostro A.
il quale alia pagina 18. del suo Libro,
afferma aitieramente che chiunque legge
rà con occhio Filosofico i codici delle Na
zioni , troverà quasi sempre i nomi di
vizio, e di virtù, di bupn cittadino,
e di reo, cangiarsi colle rivoluzioni de^i
Secoli in ragione delle passioni , e degl\
errori che successiyameyUe agitarono i
differenti legislatori. Come mai combi
nare cotesto discorso colle superiori sue
parole.* la sola Filosofia della schiavitù
pub confondere cib che dalV eterna verità
fu con immutabili rapporti distinto?
Supplico adesso che si noti attenta
mente quanto siegue. Un’empietà, un’
Eresia, una bestemmia contro 1’ onnipo
tente Iddio, secondo il N. A. non sa
rebbero altro che una parola. Ma non
insegna egli il N. A. che sono veri de
litti di lesa Maestà quelli, che distrug
gono immediatamente la Società ì dun
que
Dettagli
- Page N°:57
- Publication:
- Author:Cesare Beccaria