Cesare Beccaria

prefazione , che è per /’ordinario la filo­
sofia della sebiavi tic , pub confondere cib
che dall\ eterna verità fu con immutabili '
rapporti distintoe Si duole qui l’A.dei
nostri Teologi, perchè insegnano , che
un peccato è un offesa infinitamente
grande, che si commette contro la di­
vina Maestà di Dio. Ma non è questo
ciò, che voglio che sia notato • ma ben­
sì l’incostante incredulità del nostro A.
il quale alia pagina 18. del suo Libro,
afferma aitieramente che chiunque legge­
rà con occhio Filosofico i codici delle Na­
zioni , troverà quasi sempre i nomi di
vizio, e di virtù, di bupn cittadino,
e di reo, cangiarsi colle rivoluzioni de^i
Secoli in ragione delle passioni , e degl\
errori che successiyameyUe agitarono i
differenti legislatori. Come mai combi­
nare cotesto discorso colle superiori sue
parole.* la sola Filosofia della schiavitù
pub confondere cib che dalV eterna verità
fu con immutabili rapporti distinto?
Supplico adesso che si noti attenta­
mente quanto siegue. Un’empietà, un’
Eresia, una bestemmia contro 1’ onnipo­
tente Iddio, secondo il N. A. non sa­
rebbero altro che una parola. Ma non
insegna egli il N. A. che sono veri de­
litti di lesa Maestà quelli, che distrug­
gono immediatamente la Società ì dun­
que

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  • Page N°:57
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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