Cesare Beccaria

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re ed accusato : che il dolore divenga
il crocinolo della verità, quasi che il
criterio di essa risieda nei muscoli , e
nelle fióre d'un miserabilequesto b il
mezzo sicuro di assolvere i robusti scel­
lerati , e di condannare i deboli innocenti.,
Coresta difficoltà è ancor essa appog­
giata su i due falsi supposti, che la con­
fessione del reo sia un’accusa, e che la
Tortura si dia agli innocenti,. Ma non
è così. Il Giudice non esige la confes­
sione del reo come un’ accusa delle sue
reità , quasi che dubiti, se sia reo o no.,
mentre se ne dubitasse non lo farebbe
tormentare.; ma vuole quella confessio­
ne dai reo per 1 *effetto , che abbiamo
detto di' sopra.. Di più i Giudici non
sono tanto poco Filosofi , che pensino.,
possa il dolore divenire il crocinolo della
verità ; eglino non cercano la verità dal
dolore, ma dal reo ; perchè già la san­
no , e se non la sapessero sicuramente.^
non metterebbero il reo in quel crocino­
lo come abbiamo già detto ; ma cerca­
no solamente, -che quel crociuoló co­
stringa i rei a soddisfare al loro dove­
re, che è quello di confessare il male
del quale sono convinti. Così egli è
uno scherno goffo, c temerario dire in
questo luogo, che-la tortura b il mezzo
sicuro di assolvere i robusti scellerati 3
e di condannare i deboli innocenti ; per­
chè
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  • Page N°:86
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
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