Cesare Beccaria

■ X 89 X
- Erra parimente il N.A. nel supporre
come fa , che i delitti privati non in­
fluiscano col loro male nella Società ,
essendo manifesto, che li scellerati, se si
lasciassero impuniti , riposti che fossero
in libertà commetterebbero dei nuovi
delitti, con tanta maggior violenza ,
quanto hanno veduto, che i delitti pri­
vati non si puniscono . Suppone anche
da poco accorto che ai male dei delitti
privati non vi sia rimedio ; perchè vi
si rimedia a sufficienza , con cercare i
delitti privati, con gastigare i delin­
quenti , ed impedire, che non ne com-
mettan dei nuovi .
Le tre riportate difficoltà, il N. A.
le ha opposte contro 1 ’ uso della Tor­
tura, allorché si vuole cavare la confes­
sione del reo ; ma viene poi (a) a con- [ a 8
dannale quella ancora che si usa cóntro a .
i rei, quando nel loro esame cadono in
contraddizioni, quasi che (dice) il ti­
more della pena, /’ incertezza del giudi­
zio , V apparato, e la maestà del Giu­
dice, e V ignoranza comune a tutti gli
scellerati, e agli innocenti, non debbano
probabilmente far cadere in conteaddizio­
ni , e r innocente, che teme , ed il reo ,
che cerca di coprirsi .
Ma replichiamo ancor qui, che questi
sono casi rarissimi, i quali non .merita­
no, che si debba lasciare l’utilissimo u-
so

Dettagli

  • Page N°:89
  • Publication:
  • Author:Cesare Beccaria
Loading...